Ci sono 4 tipi diversi di persone che si interessano
alla spiritualità.
La grande maggioranza è composta di curiosi.
Sono coloro che cercano qualcosa di divertente,
bizzarro, interessante o affascinante.
Un MAESTRO non è per loro.
Una persona curiosa non è mai così
profondamente interessata da lasciarsi
convincere a trasformare la propria vita.
C’è poi il secondo tipo lo studente.
L’interesse è intellettuale. Allo studente interessa
sapere cosa dice e pensa questo MAESTRO, ma il suo
interesse è per la conoscenza.
Non vuole la saggezza.
È interessato solo ad accumulare informazioni.
Non è pronto a cambiare se stesso, vuole
semplicemente restare quello che è ma con una
maggiore quantità di conoscenze.
Il suo è ancora un viaggio per l’arricchimento dell’Ego.
Un MAESTRO non è indicato nemmeno per questo tipo
di persone.
C’è poi il terzo tipo, il discepolo.
Un discepolo è pronto a introdurre una certa disciplina
nella sua vita, è pronto a trasformare il suo intero
essere in un esperimento, è abbastanza coraggioso da
lanciarsi in questa avventura.
L’avventura interiore, la più grande, quella dove osi
di più perché non sai verso cosa ti stai dirigendo.
Ti muovi verso lo sconosciuto.
Ti muovi verso l’abisso.
Ti muovi in territori inesplorati dove non esistono mappe.
Come discepolo sei in grado di sintonizzarti con il MAESTRO.
E poi c’è il quarto stadio, il quarto tipo di persone che
chiamiamo i devoti.
Il discepolo è pronto a cambiare se stesso, ma non è ancora
pronto a sacrificare se stesso.
Il devoto è pronto invece a questo sacrificio.
Il discepolo può percorrere un lungo pezzo di strada
con il MAESTRO, ma non arriva fino in fondo.
A meno che non diventi anche un devoto.
A meno che non arrivi a riconoscere che la trasformazione
di cui si occupa la spiritualità, non è un semplice cambiamento.
Non devi solo cambiare, diventando sempre migliore.
È una forma di morte nella quale devi sacrificare te stesso
completamente.
È una totale discontinuità con il tuo passato.
(Anand rilegge Osho)