Sovranità Individuale (2)
Per qualcuno è chiaro che prima di tutto è necessario
ristabilire la nostra Sovranità Individuale interiore
e questa affermazione forse l’hanno sentita in molti
ma mi sembra che le implicazioni di questa comprensione siano state
colte e integrate nel proprio quotidiano da ben pochi individui
ho accennato altrove a come le emozioni che proviamo
siano la chiave di volta che determina le nostre azioni,
quello che facciamo e quello che evitiamo di fare
e come queste azioni determinano il nostro destino
la consapevolezza delle emozioni che ci attraversano
è quindi di vitale importanza per non farci travolgere
e per non vivere una vita accidentale
questa consapevolezza e lo spazio interiore che essa determina
sono il primo passo per riappropriarci della nostra sovranità individuale
vediamo un esempio concreto
“gioisco al pensiero che arriverà il momento in cui i miei nemici,
che hanno compiuto azioni atroci, saranno puniti e soffriranno
cosi come hanno fatto soffrire gli altri”
credo che questo pensiero abbia, in qualche momento,
attraversato la mente di tutti noi
spingendo qualcuno a salire sulle barricate
mentre altri sono andati in piazza a rompere vetrine
qualcun altro è diventato terrorista
e si è fatto esplodere in mezzo alla gente
altri si sono limitati a bestemmiare
…
basta ascoltare un telegiornale per avere una lunga lista
di esempi di azioni dettate dal risentimento,
dall’odio, dalla gelosia, dalla rabbia
è possibile provare gioia per la sofferenza di qualcun altro,
fosse il mio peggior nemico?
cosa si cela dietro questa gioia?
le mie ferite più nascoste
la mia disperazione
la mia frustrazione
quanti di noi, che in qualche modo ci consideriamo una elite,
sono davvero consapevoli di cosa si cela dietro le proprie emozioni
esiste però una cartina di tornasole che rivela
senza pietà e senza errore, dove mi trovo in questo
percorso di consapevolezza dei miei processi interiori
quando sto male, quando soffro, vuol dire che sono succube
del mio processo di pensiero e delle mie emozioni
vuol dire che non sono in contatto con la mia essenza
vuol dire che non sono un individuo sovrano
perché qualcun altro ha il potere di farmi star bene o male
siano esse le banche, il governo, le ingiustizie del mondo
o mio figlio, o la mia compagna:
sono un individuo a sovranità limitata
ecco il punto dove teoria e pratica diventano una cosa sola
e la prima cosa da fare resta ancora:
reclamo la mia sovranità come individuo
e mi alleno a diventare consapevole